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maggio 3rd, 2008 by stefano manca Inserisci un commento »

salve a tutti,

vorrei condividere con voi alcune considerazioni su questo blog, partendo da ciò che ci disse/scrisse tempo fa il prof. Semeraro.

Ho notato che tutti i nostri interventi (ok ok, non tutti… il 99%) riguardano appelli, lezioni, frequenza e carenze varie che gravitano attorno all’ovvia vita studentesca.

Ci sono delle cose che vogliamo sapere. Domandiamo e domandiamo a Stefano Leo e amen. Per farla breve, è quello che il prof Semeraro definì non a torto “mutuo soccorso”.

Perché parliamo solo dell’ordinaria routine studentesca? Se aprissimo una discussione per commentare, nel nostro piccolo (sparo le prime che mi vengono), la campagna elettorale rutelli-alemanno, sarebbe fuori luogo? Se commentassimo i libri che leggiamo, compresi quelli d’esame, sarebbe fuori luogo? Se commentassimo il rigore da oratorio di Christian Vieri, sarebbe fuori luogo?

Mi sembra, ‘sto blog, molto visitato. Potremmo approfittarne. Non solo per lamentarci degli sciacquoni del cesso.

Saluti,

stefano manca

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  1. alessandra scrive:

    non bevo caffè…fa niente?

  2. stefano manca scrive:

    @ alessandra:
    hai citato Gaber.
    Poi Cugia.
    Caffè pagato.

  3. oscar scrive:

    Salve, alle volte vorrei essere piu’ partecipe e vivere di piu’ il panarama universitario (non voglio fare il il piccolo fiammiferaio della situazione, per cui non sto a spiegarvi i motivi), ma aime’ questo non mi e’ stato e credo non mi sara’ possibile credo. Pero’ leggendo i vostri commenti mi accorgo che esiste un gran desiderio di partecipazione da parte di molti e l’input del Prof. Semeraro sia stato un ottimo enzima all’apertura verso un nuovo modo di concepire il blog, per cui mettiamo da parte al momento eventuali polemiche o commenti che ci ancorano in un punto senza possibilita di navigazione e avanziamo delle proposte per nuovi dialoghi che possano arricchirci . Noi dovremmo essere il futuro della comunicazione per cui impostiamo un cannocchiale e stabiliamo la rotta.

  4. alessandra scrive:

    Gaber affermava che la sua generazione ha perso. Beh… la sua almeno ha partecipato. Noi siamo una massa di larve umane. Abbiamo un problema? Ci sarà qualcuno che lo risolverà per noi, magari. O magari il problema resta lì dov’è. Tanto noi siamo troppo impegnati nella ricerca del nulla. Stanchi anche di pensare. Per fortuna respiriamo da soli, ma sono convinta che se un giorno qualche obeso nato stanco inventerà un congegno che respiri al posto nostro, dimenticheremo anche la cosa più naturale del mondo. Il primo gesto dell’uomo: il respiro. Prendere dalla natura e ridare alla natura. Si mette in moto una grande energia, ma quasi nessuno ci fa caso. Io non dico di tornare ai tempi delle vere manifestazioni giovanili, quando si manifestava per dei motivi seri..Non lo dico perché non vedo il motivo di tali raduni, e perché non mi sento una figlia dei fiori mancata. E non dico di essere di destra, di sinistra, anarchica o qualunquista. Non dico nulla in effetti. Credo solo che a partire da me bisogna darsi una mossa: ci definiscono “generazione invisibile”;. Ed è questo che siamo. La mia non è assolutamente né vorrebbe essere una risposta a tutto ciò che è scritto su (-la canzone è dei verdena- solo questa parte è in risposta). Siamo tutti liberi, eppure stiamo da schifo. Mi odio un po’ per quello che scrivo perché dovrei pormi freno ogni tanto.. Spero non sia un problema se riporto una pagina di un libro letto da poco

    188 giorni all’esecuzione
    Mi è arrivato un fax di Francesco, da Palermo. Ha ventisei anni e mi chiede qual è secondo me la (differenza tra le nostre generazioni: quella dei ventenni come lui e quella dei quarantenni come me, che sono del ‘57. Senti, fratello, ti risponderò parlandoti dei Doors che stanno bene sia alla mia generazione che alla tua. I Doors presero il nome dal poeta William Blake The doors of perception, le porte della percezione. Eravamo colti, allora. Non per questo meno rincoglioniti di voi. Credevamo che per aprire le porte della percezione fosse necessario il piede di porco della droga. Ma il tempo è stato più ladro. La droga le porte te le sbatte in faccia. Dopo. Bel casino hanno combinato i Doors, i Grateful Dead, gli Iron Butterfiy, i jefferson Airpiane, e tutti i figli dei fiori promotori dell’espansione della conoscenza. Quale differenza tra la mia generazione e la tua? A parte il comune denominatore della droga, questa: noi credevamo, Francesco. Credevamo alla vita come arte. I nostri riferimenti erano Rimbaud e Baudelaire, erano Kerouac e Hermann Hesse, che voi non sapete più chi sono. Bene? Male? Non so, difficile dirlo. Una cosa è certa, senza maestri avete lasciato il campo libero alla sola cultura del narcotraffico. Sei bravo se balli tre giorni di seguito, fatto come una scimmia, nel più schifosamente tedesco dei rave-party. Prego ammirare la “love parade” di Berlino: un milione di anime ballanti al ritmo impartito da tecno-stronzi. Domandati, Francesco, a chi serve questo “pollaio-dance”? Chi ci guadagna se i soldatini del ballo-sballo vanno a morire il sabato sera, magari con la macchina di papà?
    Noi siamo morti per molti libri e molti rock. Voi per niente. Per arricchire gli spacciatori.
    Se fiossi in te, Francesco, sarei incazzato come una iena. Non uscire sabato prossimo, resta a casa e leggi un libro. Ricomincia da dove noi abbiamo finito. E facile. C’è una siringa come segnalibro.

    Ringrazio Diego Cugia per l’ispirazione, ringrazio Stefano che non mi darà fuoco per l’ennesima rottura di scatole e per non avermi prestato un ombrello sotto il diluvio universale di qualche giorno fa. Il mio è un discorso per la maggior parte in prima persona plurale, ma non includo nessuno nella mia pluralità né accuso nessuno di nulla anzi, sono la prima ad autocriticarmi. Non ho nulla contro gli obesi, sarebbe quasi andare contro me stessa. Amo il mondo, e il mondo è fatto di persone. Non mi aspetto risposte a questo post perché scrivo per il piacere di farlo. Sono lucida e acida. Concludo con un testo dei CCCP. E in bocca al lupo a tutti.
    è una questione di qualità
    o una formalità
    non ricordo più bene una formalità
    come decidere di radersi i capelli
    di eliminare il caffè, le sigarette
    di farla finita con qualcuno
    o qualcosa, una formalità una formalità
    o una questione di qualità
    io sto bene io sto bene
    io sto male io sto male
    io non so io non so
    come stare dove stare
    non studio non lavoro non guardo la TV
    non vado al cinema non faccio sport
    io sto bene io sto male io non so
    cosa fare non ho arte non ho parte
    non ho niente da insegnare
    è una questione di qualità
    o una formalità
    non ricordo più bene, una formalità

  5. Faby scrive:

    Stefano, è giusto che anche tu la pensi così,ma abbiamo tanti altri problemi in questa facoltà che occuparci di cose secondarie. Dobbiamo anzi ringraziare San Stefano Leo per l’ideazione del blog, perchè il MUTUO SOCCORSO come lo chiami tu (IO per “mutuo soccorso” intendi libero scambio di opinioni sullo svolgersi regolare del modo accademico), il nostro, per fortuna rinnovato, sito Internet non lo garantiva. Tutto qui. Non serve altro.
    Questo è il nocciolo della questione. Se poi si vuole polemizzare perforza, teorizzando baggianate, facciamolo, Internet è uno strumento libero, nessuno vieta di farlo, ma da un’altra parte possibilmente.
    Grazie

  6. wesker scrive:

    Stefano Manca (nome e cognome per distinguerti da Leo), non hai centrato quello che volevo dire.
    1) è chiaro che quella su Stefano Leo era una provocazione, infatti ho detto: se lui per qualche recondito motivo dovesse “smettere” di essere così solerte, preciso e puntuale, il blog stagnerebbe perchè tutti, per ora, entrano solo per accampare richieste e ricevere/fornire delucidazioni.

    2) Io sono D’ACCORDO CON TE quando dici che sarebbe il caso di affrancarsi dal blog visto come “bacheca” e usarlo per esprimere opinioni, pensieri, ecc. Tutto ciò in concomitanza con le informazioni “amministrative” che chiunque può fornire.

    3) Non sto nella testa di Ponzio, ma credo che lui stimerebbe chi lavora per pagarsi gli studi. Semplicemente per uno che lavora e non può frequentare, ce ne sono 300 che non frequentano perchè a loro non va e basta. Scelta liberissima che ognuno prende, ma difficilmente condivisibile perchè chi potrebbe frequentare ma non lo fa si perde non soltanto la vita universitaria, ma occasioni di crescita e coinvolgimento culturale che un libro non può trasmettere, per quanto lo si possa studiare al meglio e prendere 30 e lode.

    In definitiva, anche se non si era capito forse, io credo di essere molto più vicino al tuo pensiero di quanto pensi ;)

  7. stefano manca scrive:

    ho un’idea geniale: e se prima di rispondere leggessimo le domande, anziché bendarci e digitare lettere a caso? :-)

    Scherzo. Partiamo.

    @ wesker: credo – correggimi se sbaglio – che ipotizzando di vedere un giorno Stefano Leo rifiutarsi di fornire indicazioni e servizi agli studenti, volessi solo fare una provocazione.
    Anch’io, così evitiamo equivoci, frequento poco l’università. Ed anch’io mi rivolgo spesso a Stefano, il quale in almeno un paio d’occasioni mi è stato di grande aiuto. E di questo lo ringrazio ancora.
    Wesker, però credo che affrontare anche altri argomenti (cazzeggio compreso), cosa che io e te ci auguriamo, non significhi eliminare i preziosi aiuti di Stefano. Per quanto riguarda Augusto Ponzio, forse avrebbe dovuto distinguere tra chi non frequenta per restare a letto e chi non lo fa perché sbarca il lunario e si paga gli studi da solo. Ma Ponzio, “cognomen omen”, se n’è lavato le mani.

    @ Faby: non condivido, ma almeno hai risposto centrando in pieno l’argomento che volevo tirar fuori. Quindi per te qui si dovrebbe fare solo il “mutuo soccorso” e nient’altro, mi sembra di capire. Ok.

    @ Gennie Terrasi: quando dici che questo blog è nelle mani di tutti noi, hai ragione. Infatti ho chiesto una cosa semplicissima: si può parlare anche d’altro o si uscirebbe fuori strada? E la domanda era rivolta a tutti. In bocca al lupo per la tua laurea!

    @ Fabius: per me va bene tutto, la chat, un torneo di rutti da caricare su youtube, ecc. :-)

    @ carlos: condivido tutto. Anch’io pendolare e frequentatore sporadico.

    @ annalaurazizzi: la mia domanda, lo ripeto per l’ennesima volta, era solo: si può parlare anche d’altro, qui? Lo spirito d’iniziativa, l’attendere che siano prima gli altri ad agire – permettimelo – in questo caso non c’azzeccano nulla. E l’esempio del blog di grillo… manco quello credo sia calzante. Lì c’è uno che detta l’agenda (grillo) e gli altri commentano. Qui invece possono essere tutti a tirar fuori argomenti. Se questo fosse un blog tipo quello di grillo la mia domanda non avrebbe senso. Aspetto comunque la tua ricetta del riso.

    @ alessandra: nulla a che vedere, il mio post, con la libertà di pensiero e di espressione. Però ti assolvo dai tuoi peccati ché il testo (dei verdena, giusto?) è carino.

    Conclusione: noto che ci sono pareri discordanti sulla mission del blog (pensiamo, ad esempio, alle opposte opinioni di carlos e faby). Ed è giusto che sia così. L’importante è parlarne.

    Saluti, baci, abbracci, carezze e commosse lacrime a tutti.

    Stefano Manca

  8. wesker scrive:

    Perfettamente d’accordo.

  9. GeNnie Terrasi scrive:

    Man mano che leggo le risposte, noto che ci si allontana dal senso del post di Stefano Manca.

    In risposta a Stefano M., ti dico che hai completamente ragione, ma penso che questo blog sia nato innanzitutto come punto di riferimento per gli studenti di SdC di Lecce, che spesso non sanno come ottenere chiarimenti sulla vita universitaria in genere. Questo non significa che io non abbia notato come alcune persone approfittino della situazione e chiedano anche l’impossibile al povero Stefano Leo che purtroppo è una persona di 23 anni come molti di noi e non può fare miracoli.

    Per fare 1 esempio, posso richiamare la questione “non far coincidere gli appelli di tale prof. con quelli dell’altro”. Io sto per laurearmi e ho dato 22 esami prima dell’apertura di questo blog. Ho convissuto con il problema degli appelli, ho anche fatto 2 esami lo stesso giorno. Stefano non può fare miracoli e i professori non hanno solo le date degli appelli a cui pensare, sono persone con una vita privata come tutti noi. Dobbiamo adattarci! Io mi sono adattata e non capisco perché non possiamo o vogliamo farlo tutti e/o continuare a farlo.

    Ma tornando a Stefano Manca, credo che questo blog sia nelle mani di tutti gli studenti di SdC che vi si sono iscritti e hanno un account, quindi SECONDO ME, dobbiamo farci sentire non solo per lamentarci ma anche per esprimerci come soggetti pensanti.

    Esattamente come sono nate le polemiche e le lamentele dopo il primo post di polemica e lamentela, nasceranno le opinioni e le riflessioni, ma credo che ci sia bisogno di una persona che si faccia avanti per dare l’esempio oppure, più semplicemente, Stefano Leo può comunicare da qualche parte ben in vista che questo blog non dev’essere solo un punto di riferimento per la soluzione di dubbi e problemi e che possiamo usarlo come BLOG nell’accezione classica, per scrivere la nostra opinione e scambiare punti di vista.

  10. meRio scrive:

    secondo me lo spessore non lo elevi dall’alto, mettendo nuove pagine “di un certo spessore”. credo che il blog rappresenti un ottimo servizio così com’è, soprattutto per chi lavora e non frequenta. credo che abbia assunto questa fisionomia naturalmente.
    poi, wesker dice che a lezione, o agli esami, si parla solo di esami, date e altre simili amenità. per quale motivo, allora, se dal vivo non si riesce(vuole) a parlare d’altro, il blog dovrebbe riuscire a colmare questo “vuoto”? magari io, di mcluhan, di vieri che ha la dissenteria, del riso patate e cozze e c***i vari, ci parlo con i miei amici, siano essi studenti di comunicazione, disoccupati depressi, carpentieri, camerieri equilibristi.
    un saluto.

  11. Faby scrive:

    Ciao ragazzi,
    scusate tanto ma non capisco di cosa si stia parlando!
    Se qualcuno vuole parlare del goal di Kakà, su http://www.sportmediaset.it si può fare, se si vuole parlare della campagna elettorale, su http://www.politicalink.it si può fare, ma se DEVO AVERE DELLE DELUCIDAZIONI SULLA VITA UNIVERSITARIA NELLA MIA FACOLTA’, DEVO ANDARE SU BLOG.RETELUNA.IT/COMUNICAZIONE, E BASTA!!!
    Mi sembra evidente che debba essere così, dal momento che non abbiamo nessun intercessore presso i professori e il presidente, se non San Stefano Leo da Lecce…
    Grazie

  12. wesker scrive:

    La flash chat secondo me non migliorerebbe niente. Magari c’è più gente on line, ma in questo post discute di elevare lo spessore dei post e chiacchierare in chat non lo fa di certo.

    Per me la si può pure mettere, ma non risolve nulla.

  13. fabius scrive:

    RAGAZZI! Ce l’ho io l’idea giusta!! Ciò che manca davvero in questo blog è una FLASH CHAT! si tratta di creare una chat in modo che gli studenti connessi possano dialogare in tempo reale! magari con la possibilità di diverse stanze,magari può essere un buon modo per risolvere i nostri quesiti e quindi anche comunicare! Fatemi sapere cosa ne pensate :D

  14. jen scrive:

    grande stefano leo :-)

  15. carlos scrive:

    ciao wesker… rieccoci!
    è un bel post il tuo, ed è vero che tante volte si studia per i crediti e non per pura sete di sapere.

    ma è pur vero che il quadro della nostra società è quello che è, e che io in primis sto portando avanti i miei studi essenzialmente per prendere quel “pezzo di carta” che si suppone possa darmi una qualche chance di lavoro in un futuro spero non troppo remoto.

    questo blog per me rientra in questa prospettiva… e cioè quella di reperire informazioni e quant’altro riguardo la nostra facoltà.. non essendo di Lecce e trascorrendo in facoltà pochissimo tempo, è normale che chi sta nella mia condizione faccia lo stesso…

    non escludo però che un “allargamento” del nostro Blog possa portare dei benefici!

  16. wesker scrive:

    Ricordo un argomento aperto qualche mese fa: trattava della mail, giunta alla casella che ognuno di noi ha nel portale studenti.unile.it, firmata dal Vescovo, se non erro.
    Ricordo che, compreso il mio post, le risposte furono 2.
    Dopo di ciò gli spunti di riflessione sarebbero potuti essere davvero tanti, non ultimo le elezioni politiche.
    Nonostante ciò nessuno ha sentito il bisogno di scrivere due righe per esprimere un pensiero, anche banalissimo, su tutto ciò.
    Ricordo che 2 anni fa in TV c’era Celentano con RockPolitik e il prof. Cristante chiese a lezione: alzi la mano chi ha visto il programma ieri sera…in risposta nemmeno 10 persone su un centinaio hanno mosso un dito. La successiva frase di Cristante non la scorderò mai: MA VOI CHE STATE A FARE A SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE?
    Aveva ragione. Ci lamentiamo di programmi che non ci piacciono, dei professori, dei tirocini, dei piani di studio ma NOI nella grande maggioranza dei casi snobbiamo completamente tutto ciò per cui stiamo studiando.
    La cosa che trovo più paradossale è che non solo non scriviamo, ma chissà quanti pochi di noi si sono chiesti se la LEGA così forte determinerà un disastro per il Sud; come mettere fine al problema degli extracomunitari; come diavolo è che l’euro è fortissimo ma la benzina continua a salire…o come diceva Stefano Manca…come fa Vieri a tirare un rigore nel modo più sbilenco che abbia mai visto.

    Nel seminario Le Variazioni Grandi, il Prof Ponzio ha sentenziato una cosa giustissima: non si dovrebbe studiare per i crediti, non si dovrebbe non seguire le lezioni ma presentarsi all’esame. Che cultura è? Non è cultura, è solo puntare a prendere uno straccio di pezzo di carta (laurea) che in questo modo non serve a nulla. Non serve a nulla non guardarsi intorno, non porta davvero a niente.

    Quale è la soluzione?
    Bah, non lo so, io constato solo un problema. Un problema che non è del blog ma è nostro e si riflette sul blog. Onestamente sono mesi che non ho una discussione seria in ambito universitario, dove per seria non intendo parlare di Naruto o di Controcampo, nè tantomeno dell’università che non funziona. Eppure frequentando le lezioni ho spesso sentito studenti di filosofia scannarsi sul pensiero di un filosofo e prendere parte; oppure gente di scienze politiche parlare dei programmi elettorali. Non sto certo “mitizzando” gli altri, nè tantomeno “demolendo” gli iscritti, me compreso, a comunicazione. E’ che io, studente del terzo anno, non ricordo un banchetto esterno alla SP2 in cui 2/3/4 iscritti a comunicazione stanno parlando di pensatori come Goffmann, Mc Luhan, Julien, ecc.
    Vedo sempre e solo persone, me compreso, che si scambiano opinioni sugli esami, sui professori, su come reperire la modulistica per una certa cosa, ecc.

    Questa non è COMUNICAZIONE, è chiacchiera (direbbe Heidegger), e come si può pretendere che su un blog le stesse persone, all’improvviso, decidano di esternare le loro paure, le loro idee, ecc?
    Io non lo pretendo, è per questo che non mi lamento di ciò (lo constato e basta).

    Quanto ci scommettiamo che se un giorno Stefano Leo la smette di essere così solerte a fornire puntuali e precise informazioni su crediti, prof, appelli, ecc, questo blog inizierà a stagnare?
    Perchè tanto la grandissima maggioranza degli utenti entra in questo blog solo per essere informato sulla vita universitaria e accampare richieste…ma di scambiare un’opinione non gli passa manco l’idea.
    Eppure questo è “il blog degli studenti di scienze della comunicazione”, non “il muro del pianto”, nè tantomeno il filo diretto con il rappresentante dal titolo: “chiedilo a stefano leo”.

    Svegliamoci ragazzi!
    Questo blog è la prima iniziativa “pratica” interessante che riguarda noi di Scienze della Comunicazione. Non lasciamolo scadere in un mare di banalità. Confrontiamo idee, opinioni; COMUNICHIAMO. Infondo, se ci siamo iscritti a comunicazione…comunicare dovrebbe piacerci…

    p.s.: pregasi astenersi da commenti del tipo: “allora inizia a scrivere tu”…oppure “è arrivato lo sputa sentenze”. Chi leggerà il mio messaggio a fondo, capirà che tra i “mediocrissimi comunicatori” mi ci metto anche io. E’ per questo che ho già detto: con questo post non giudico, ma constato e basta…giudicassi demolirei anche me stesso.

  17. annalaurazizzi scrive:

    stefano, se hai qualcosa da dire dilla. se hai un pensiero, su un argomento che non sia per forza legato al mondo universitario, dillo.
    considerà però che solitamente i blog hanno un tema, in questo caso stiamo parlando del mondo universitario. è come se nel blog di beppe grillo scrivi la ricetta per preparare riso patate e cozze. non c’entra niente, ma magari troverai qualcuno che sarà interessato! perchè aspettiamo che sino gli altri a prendere iniziative? fallo, se credi sia opportuno. comincia da subito.
    ognuno ha le sue personali esigenze; io per esempio “uso” questo blog per avere notizie su appelli ed esami perchè lavorando non posso frequentare e questo è l’unico modo che ho per sapere le cose. se tu hai un’altra “esigenza comunicativa” esponila. esponiti.
    anna laura

  18. alessandra scrive:

    io credo che ognuno sia libero di scrivere quello che vuole. libertà di pensiero..
    ora ad esempio potrei scrivere il testo di una canzone..

    Blu, l’impero è blu
    È questo che mi manca e mi provoca
    Più direi di più della tua pelle in fumo che mi soffoca
    Precipita la verità, è solo un po’ più debole
    Giù mi pare giù
    È come scura e gonfia la mia satira
    Uh l’impero è blu
    Questa è la cura in rima, ci soddisferà
    Precipita la verità, è solo un po’ più debole
    Boom mi sparo boom
    Se la mia pelle è in fumo la tua soffoca
    La tua soffoca, la tua soffoca

    e lo faccio.
    non credo ci sia il bisogno di qualcuno che dia il via a ciò che tu vuoi dire.
    è questo il bello.

  19. stefano manca scrive:

    ciao stefano,
    non mi riferivo a te né a presunte bacheche personali, ma a tutti noi. Nel senso che nessuno ci vieta di tirar fuori gli argomenti che ho citato ed altri che non ho citato, senza necessariamente aspettare i moderatori che hanno i propri legittimi impegni.
    Io vorrei solo capire se… si può fare.
    Se entro in un luogo in cui in teoria si potrebbe dibattere ma son tutti zitti, viene naturale chiedere: si può parlare? Allo stesso modo, se qui abbiamo discusso sempre delle stesse cose, mi è venuto da chiedere se anche le altre si potessero e si possano affrontare.
    Tutto qui. A presto.

  20. Stefano Leo scrive:

    Il Blog è nato per “comunicare”, per adesso la maggior parte delle volte abbiamo parlato di problemi universitari…qualcuno ha definito questo Blog “la Bacheca di Stefano Leo”, smentiamo queste voci…appena finiranno le elezioni avrò molto più tempo da dedicare al Blog, quindi da giovedi provvederò ad inserire delle sezioni in cui potremo parlare di vari argomenti, dalla politica, allo sport, alla musica…
    Solo un pò di tempo e avremo un Blog a misura di COMUNICATORE!!!

    Stefano Leo

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