vi riporto il punto 8 e lascio a voi le considerazioni:
“Punto 8. Iniziativa con l’Ordine dei Giornalisti. Incontri con figure del giornalismo nazionale. Autorizzazione per concorso copertura spese (di viaggio)
Il Presidente ricorda di aver già informato nel precedente CD sulle iniziative promosse dall’Ordine GG. Di Puglia in concorso con i nostri Corsi di studio. Si è convenuto che la scelta dei giornalisti avvenga entro una rosa che prevede i nomi di Gramellini, Deaglio, Gabanelli e altri. Sulla base della partnership tra l’Ordine GG e il Corso di Laurea è stata richiesto a quest’ultimo un concorso di spesa per i soli biglietti di viaggio e per almeno tre dei relatori da ospitare. La spesa graverebbe sul fondo studenti amministrati dal Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali. Il Consiglio approva l’iniziativa e autorizza la spesa per il rimborso viaggio relatori effettuato in treno e nei cieli nazionali.”
Vorrei sapere cosa ne pensate del fatto che i tanto stimati giornalisti debbano venire ad accrescere la nostra cultura richiedendo il rimborso del viaggio. Certo, noi saremo ben disposti a rinunciare a parte del fondo studenti pur di poter avere un confronto con dei professionisti (in fin dei conti, possiamo permetterci questo, non siamo mica una facoltà che fronteggia problemi economici nonchè di “mantenimento in vita” quotidiani!); propongo solo uno spunto di riflessione dal punto di vista etico… o forse sono io che mi illudo nel 2010 che non tutto abbia un risvolto economico a scapito della cultura.
Il presidente del corso ha inserito una nota sul sito ufficiale, proprio riguardante il post in questione.
Non per paraculismo ma io sono totalmente d’accordo con lui.
Non vedo cosa ci sia di strano dal momento che si parla di spese di viaggio; rimborso sacrosanto dal momento che immagino che la lezione non sia remunerata.
Con tutto il rispetto, mi sembra una critica sterile e ancora più sterile mi sembrano ulteriori commenti che appoggiano la critica.
La questione è che il denaro che viene speso per inezie dovrebbe andare alla creazione di laboratori per la scrittura o comunque di qualche disciplina pratica che ci riguardi, dal momento che non esistono!!!!!
il mio post non voleva essere una cattiva critica, ma semplicemente uno spunto di riflessione sulla società in cui viviamo (anche in virtù dell’esistenza di ricompense in nero, come cita Campy).
benvengano professionisti da noi, come ho già ribadito. forse sono stati letti toni forti, ma che in realtà non volevo esprimere.
..non vi fosse stata offerta…
Scusate ma..se foste voi a proporre un progetto simile e quindi ad offrire il vostro servizio, non chiedereste almeno di essere ‘ospitati’?..o se proprio non lo chiedereste, ve lo aspettereste..o sbaglio!?E magari,nel caso in cui non vi foste offerta alcuna forma di “ospitalità” avreste anche da ridire!!
Io non mi meraviglio!…il fatto è che proprio nel 2010 nessuno più offre niente per niente, neanche se si tratta di cultura!
Non c’è nulla di sbagliato nel rimborsare le spese. Anzi.
E’ sempre meglio che dare un gettone di presenza o un cachet in nero, visto che per motivi “etici” (come dici tu) i giornalisti professionisti non possono essere assoldati da nessuno (neanche dall’università in quanto giornalisti-anche se è da vedere caso per caso. DIverso è se sono anche abilitati alla docenza).
In quel caso ci sarebbe da scandalizzarsi, non in questo.
C’è poi da fare un distinguo tra professionisti e pubblicisti. Questi ultimi possono anche percepire un compenso in quanto, a differenza dei professionisti non sono legati anche idealmente ad una testata, ma soltanto contrattualmente ad essa (che può essere anche più di una).
Dunque, ricapitolando:
Giornalisti pubblicisti= contratti con una o più testate, possono avere un compenso da diversi soggetti per il loro lavoro.
Giornalisti professionisti= contratto con una sola testata a cui si legano anche idealmente (ovvero sposano la causa del loro direttore per contratto).
Tuttavia, in base ai singoli casi e alle singole fattispecie contrattuali anche i professionisti possono essere trattati come i pubblicisti, intrattenendo collaborazioni con altre testate (spesso in forma gratuita, per uno “scambio di favori” tra giornalisti ci si “presta” a scrivere per giornali diversi, ma è raro) pur restando legati ad una sola testata in via esclusiva (che gli dà lo stipendio).
Tuttavia, entrambi non possono fare pubblicità, a meno che in forma gratuita o non devolvano i loro compensi in beneficenza.
Purtroppo, cari colleghi anche chi diffonde la cultura paga i treni e gli aerei…Sarebbe stato meglio dargli “x”mila euro in nero come si fa spesso nelle amministrazioni pubbliche con i personaggi dello spettacolo?
Non mi stupisco di nulla…
Poi comunque ormai , al giorno d’oggi, è tutto un discorso economico! Tu credi che dei giornalisti (che siano conosciuti) vengano a loro spese all’università del Salento?!?
Di cosa ti stupisci?? A me risulta più facile trovare qualcosa di positivo nell’effetto serra, che nella nostra facoltà!! E quel che più mi lascia sconcertata non è il fatto che ce ne combinino dall’alba al tramonto, ma che noi aspiranti membri del quarto potere, giornalisti investigativi (..unica forma di giornalismo sensata..) e soprattutto gente con almeno un minimo di raziocinio, DORMIAMO!!!!!