Gentile studentessa che lavori a tempo pieno e caro studente che hai sentito di sfuggita.
Del rischio di perdere la laurea specialistica (che con l’applicazione della legge 270/04 si sarebbe dovuto trasformare in Laurea Magistrale) si parla da almeno due anni. E l’ultimo anno è stato interamente assorbito dallo sforzo di conservarla, adattandola alle nuove più vincolanti richieste del Miur (Ministero dell’università e la ricerca). Purtroppo così non è andata per le ragioni che ha riassunto bene “Paese nuovo” ma che si potevano tranquillamente compulsare tutte, e per tempo, nei verbali del Consiglio Didattico, tutti disponibili in rete (www.scienzecomunicazioneunile.it).
Per dirla in estrema sintesi, la mancata approvazione da parte del CUN (Comitato Universitario Nazionale) della proposta strutturata dal nostro CD (Consiglio Didattico) è motivata dalla incoerenza tra le nostre buone intenzioni (passare dalla LS alla LM in “Scritture multimediali”) e l’offerta formativa che siamo stati in grado di erogare. Dove, per offerta formativa, va inteso anche la necessaria qualità e quantità dei Docenti fissata dalla normativa. In altri termini, non bastano le buone intenzioni, ma occorrono i numeri: debbo cioé saper dimostrare di avere i professori per le discipline caratterizzanti che ho scelto per attivare quel corso di laurea, ed averne nella quantità prescritta: ossia almeno otto per coprire il biennio (oltre ai dodici per mettere in garanzia la Laurea Triennale). Per un totale quindi di 20 professori strutturati da impegnare nei due corsi di studio.
Perché non abbiamo la quantità e la qualità per poter sostenere il progetto che abbiamo proposto?
La questione è tutt’altro che nuova, e rimanda a responsabilità che non possono essere attribuire al Corso, il quale è parte di una Facoltà che in tanti anni non ha ritenuto di dover investire in un organico mirato a coprire almeno le discipline più rilevanti e caratterizzanti. Oggi poi la Facoltà manca della possibilità di assicurare il ricambio ai pensionamenti (tourn-over), per gli effetti della stretta governativa che ha penalizzato in particolare le università del mezzogiorno. Credo che studenti che lavorano a tempo pieno (che è pur sempre un bel privilegio, coi tempi che corrono!) queste cose dovrebbero e potrebbero spiegarsele da sé.
Se seguiste un po’ più da vicino la vita del Corso, oltre a guardare la tabella degli appelli degli esami e l’orario delle lezioni, sapreste per tempo di cosa stiamo parlando. L’informazione non ve la facciamo certo mancare, soprattutto in questo Corso di studi. Manca invece la vostra attenzione su questioni più generali, dette anche questioni comuni. Nessun rimprovero: siete (anzi siamo) tutti figli del nostro tempo, che consiglia di occuparsi solo del proprio ombelico.
Saluti cordiali
as
P.s.: ovviamente, chi è già “in corsa”, potrà completare i propri studi nella specialistica di “Scritture giornalistiche e multimedialità”. Per la programmazione dell’anno 2010-11 funzionerà ancora il secondo anno.
P.s.2: ovviamente, il nostro è un Corso di studi e non una Facoltà, e non si chiude né l’uno né l’altro “per mancanza di numeri”. I numeri ci sono tutti, mancano invece le risorse.
Intervento 6 Aprile
Intervento 12 Aprile
Gentile studentessa che lavori a tempo pieno e caro studente che hai sentito di sfuggita.
Del rischio di perdere la laurea specialistica (che con l’applicazione della legge 270/04 si sarebbe dovuto trasformare in Laurea Magistrale) si parla da almeno due anni. E l’ultimo anno è stato interamente assorbito dallo sforzo di conservarla, adattandola alle nuove più vincolanti richieste del Miur (Ministero dell’università e la ricerca). Purtroppo così non è andata per le ragioni che ha riassunto bene “Paese nuovo” ma che si potevano tranquillamente compulsare tutte, e per tempo, nei verbali del Consiglio Didattico, tutti disponibili in rete (www.scienzecomunicazioneunile.it).
Per dirla in estrema sintesi, la mancata approvazione da parte del CUN (Comitato Universitario Nazionale) della proposta strutturata dal nostro CD (Consiglio Didattico) è motivata dalla incoerenza tra le nostre buone intenzioni (passare dalla LS alla LM in “Scritture multimediali”) e l’offerta formativa che siamo stati in grado di erogare. Dove, per offerta formativa, va inteso anche la necessaria qualità e quantità dei Docenti fissata dalla normativa. In altri termini, non bastano le buone intenzioni, ma occorrono i numeri: debbo cioé saper dimostrare di avere i professori per le discipline caratterizzanti che ho scelto per attivare quel corso di laurea, ed averne nella quantità prescritta: ossia almeno otto per coprire il biennio (oltre ai dodici per mettere in garanzia la Laurea Triennale). Per un totale quindi di 20 professori strutturati da impegnare nei due corsi di studio.
Perché non abbiamo la quantità e la qualità per poter sostenere il progetto che abbiamo proposto?
La questione è tutt’altro che nuova, e rimanda a responsabilità che non possono essere attribuire al Corso, il quale è parte di una Facoltà che in tanti anni non ha ritenuto di dover investire in un organico mirato a coprire almeno le discipline più rilevanti e caratterizzanti. Oggi poi la Facoltà manca della possibilità di assicurare il ricambio ai pensionamenti (tourn-over), per gli effetti della stretta governativa che ha penalizzato in particolare le università del mezzogiorno. Credo che studenti che lavorano a tempo pieno (che è pur sempre un bel privilegio, coi tempi che corrono!) queste cose dovrebbero e potrebbero spiegarsele da sé.
Se seguiste un po’ più da vicino la vita del Corso, oltre a guardare la tabella degli appelli degli esami e l’orario delle lezioni, sapreste per tempo di cosa stiamo parlando. L’informazione non ve la facciamo certo mancare, soprattutto in questo Corso di studi. Manca invece la vostra attenzione su questioni più generali, dette anche questioni comuni. Nessun rimprovero: siete (anzi siamo) tutti figli del nostro tempo, che consiglia di occuparsi solo del proprio ombelico.
Saluti cordiali
as
p.s. ovviamente, chi è già “in corsa”, potrà completare i propri studi nella specialistica di “Scritture giornalistiche e multimedialità”. Per la programmazione dell’anno 2010-11 funzionerà ancora il secondo anno.
p.s.2 ovviamente, il nostro è un Corso di studi e non una Facoltà, e non si chiude né l’uno né l’altro “per mancanza di numeri”. I numeri ci sono tutti, mancano invece le risorse.