Archive for the ‘Interviste’ category

Incontro con Carlo Conti

maggio 27th, 2009

Gentilissimi
il
primo giugno 2009, presso il nostro Ateneo, il conduttore televisivo Carlo Conti incontra gli studenti Salentini.

L’appuntamento sarà alle 10.30 nell’aula magna di Palazzo Codacci Pisanelli (viale degli Studenti, Lecce).

L’evento, consiste in una riflessione di Carlo Conti sul tema “La televisione di qualità – ieri, oggi e domani” ed una successiva conversazione con gli studenti.

Saluti.

Mi Raccomando non mancate
Graziella Paiano
Dipartimento Comunicazione Istituzionale Università del Salento

Giornale online, si cercano aspiranti giornalisti

novembre 3rd, 2008

Ciao ragazzi,

vi informo che il progetto del giornale online, di cui ogni tanto si parla su queste pagine sta andando avanti.

Chi fosse seriamente interessato a intraprendere questa carriera professionale può contattarmi all’indirizzo di posta elettronica roberto.fonte@reteluna.it.

Vi saluto, e auguro buono studio.

Roberto

Angelo Semeraro nuovo Presidente del C.d.L.

febbraio 14th, 2008

Riporto 2 articoli usciti oggi su Paese Nuovo…sono un pò lunghi, ma ne vale la pena!!!

Scienze della comunicazione non lascia, anzi raddoppia. E si dà l’obiettivo strategico di creare un nuovo corso, interclasse e interfacoltà con lo Stamms, di Comunicazione, arte e spettacolo. E per dare attuazione a questo progetto, sostenuto dai docenti del consiglio didattico, è stato eletto ieri il nuovo presidente del corso: Angelo Semeraro. Un ritorno, in realtà, quello del docente di Pedagogia della comunicazione, che proprio nell’anno accademico 2000-2001 fu il fondatore del corso. Semeraro subentra a Paolo Pellegrino, sfiduciato dai docenti poche settimane fa.
“Si è aperto un cantiere, dopo l’empasse degli ultimi due anni”. Così il nuovo presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione, Angelo Semeraro, commenta il risultato dopo la sua elezione di ieri. Una elezione nel segno di questa terza via, che vede all’orizzonte la prospettiva di un corso di Comunicazione, arte e spettacolo, da realizzare insieme allo Stamms.
 “Un progetto forte – ha detto il nuovo presidente del corso – che si deve misurare con le forze sociali, con gli enti locali. Scienze della comunicazione si era un po’ seduta, ma ritrova ora il suo slancio su una fase progettuale nuova,  positiva. Rappresentata proprio dal consenso di voti sulla mia candidatura, che fino a ieri non esisteva nemmeno. Vuol dire uno sforzo collegiale, una volontà di uscire dall’empasse di questi ultimi due anni, per affrontare le difficoltà della nuova normativa ministeriale, cercando di trarre vantaggio. Faremo un corso più bello, più utile, più produttivo, più socialmente apprezzabile”.
 “Dobbiamo mettere al centro dei nostri programmi – spiega Semeraro – una riflessione su ciò che Scienze della comunicazione è stato fino a oggi e su ciò che dovrà essere in futuro. Ecco perché serve avviare consultazioni all’interno del gruppo di docenti. Creando maggiore coesione, che implica anche un cambio di direzione”. Secondo il presidente del corso di laurea, infatti, solo dopo il raggiungimento di questo obiettivo si è potuto avviare un reale confronto di valutazione per le possibili vie d’uscita da dare a Scienze della comunicazione. “Una situazione resa drammatica – prosegue – dalle esigenze ministeriali, dalle misure legislative che richiedono un certo organico che oggi non abbiamo e che, purtroppo, non si è sviluppato in questi anni. Per questo sarà necessaria una fusione con altri corsi, scegliendo dei processi naturali che si sono consolidati”.
Semeraro parla poi delle preoccupazioni emerse in questi giorni con la stampa. “Sembrava quasi che il corso dovesse chiudere domani mattina – dice – invece parliamo di prospettive che saranno attuali soltanto tra due anni, nell’anno accademico 2009-2010. Ma noi, entro il prossimo mese di giugno, avremo già le idee chiare per capire la direzione da intraprendere. Per fortuna le scadenze ministeriali ci danno il tempo giusto per definire le linee di sviluppo, e non le linee di smantellamento, come si comprendeva leggendo le preoccupazioni avanzate sulla stampa. Nei prossimi due anni il corso procederà così com’è ora, possibilmente migliorando alcune cose”.
Secondo Semeraro sarebbero“spregiudicati”, talvolta, quei corsi nati dopo la riforma del 3 più 2. “Non basta far nascere un bambino – prosegue – ma bisogna dargli cura e sostentamento. Ecco perché cerchiamo di trovare una strada più solida. Una strada – conclude – che ci consenta di proseguire su una linea di sviluppo. Unificando le forze possiamo riuscire a fare qualcosa di più”.

Scienze della comunicazione non chiude bottega, ma apre una nuova fase di sviluppo che poggia su una terza via. Vale a dire un corso interclasse e interfacoltà tra Scienze della comunicazione e Stamms, con la nascita del corso di laurea in Comunicazione, arte e spettacolo. Per portare avanti questa prospettiva, è stato eletto ieri il nuovo presidente di corso di laurea: Angelo Semeraro. Il professore di Pedagogia della comunicazione subentra a Paolo Pellegrino, sfiduciato poche settimane fa dai docenti.
Nel pomeriggio di ieri, alle 16, si è svolta dunque la riunione che aveva all’ordine del giorno proprio l’elezione del nuovo presidente. Si pensava che non ci fossero le condizioni per arrivare al raggiungimento del numero legale, vista l’assenza – a quanto pare polemica – di Pellegrino e del gruppo a lui vicino. Invece il numero legale è stato raggiunto, arrivando così alla votazione che ha riportato a capo del corso il suo fondatore: Semeraro, appunto. Ora si apre la corsa più difficile, con l’obiettivo di arrivare a una sistemazione definitiva di Scienze della comunicazione.
Le strade possibili, indicate nei giorni scorsi, erano due. Innanzitutto quella di un riassorbimento di Scienze della comunicazione all’interno del corso di laurea in Filosofia. Realizzare, quindi, un percorso comune per il triennio prevedendo, poi, una specialistica con insegnamenti mirati al mondo della comunicazione e dei mass media. Questa soluzione era auspicata soprattutto dai docenti del corso di laurea in Filosofia, piuttosto preoccupati dai numeri attuali che vedono pochi studenti iscritti, ma tanti docenti in organico. L’entrata in campo di Scienze della comunicazione avrebbe garantito al corso presieduto da Domenico Fazio quel numero di immatricolazioni che diminuiscono di anno in anno. C’era poi la prospettiva, anche se piuttosto remota, di realizzare un corso interfacoltà di Scienze della comunicazione, tra Lettere e filosofia ed Economia, visto che nel corso ci sarebbero alcuni insegnamenti scoperti proprio nei settori giuridicoeconomici.
I docenti, invece, hanno scelto la terza via. Quella presentata da Angelo Semeraro. Una via che ha una duplice finalità. Quella di rafforzare Scienze della comunicazione, dando nuovi stimoli e nuova fiducia a professori e studenti. Un corso in Comunicazione, arte e spettacolo che diventerà interclasse e interfacoltà, tra Lettere e filosofia e Beni culturali, e che vedrà la presenza di strutture migliori, aule e laboratori eventualmente portati in dote dallo Stamms. Con la parte teorica portata da Scienze della comunicazione. L’altro obiettivo è quello di dare continuità al corso di “Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda”. Un corso che, qualora non si riuscisse a trovare l’accordo con quello di Semeraro, è destinato a chiusura certa.
Le direttive del Ministero prevedono quattro docenti per ogni anno di corso. Al corso di Scienze della comunicazione servirebbero 20 docenti ma, attualmente, sono solo nove i garanti. Aggregando lo Stamms, invece, si potrebbe arrivare a un numero utile per garantire la sopravvivenza di due realtà importanti per l’Università del Salento e per il Mezzogiorno. Ora comincia il lavoro di Semeraro. Entro giugno, quando dovrà essere completato il quadro sulla programmazione didattica per l’anno accademico 2009-2010, dovrà essere tutto pronto. Ma l’indicazione dei docenti è chiara, così come è chiara la fiducia riposta nel fondatore del corso. Insieme alla prospettiva, a lungo termine, di poter finalmente arrivare a una vera e propria facoltà di Scienze della comunicazione, passando da questo esperimento.