Cari studenti di SDC,
scrivo questo post perché almeno in questo blog veniamo presi in considerazione.
Non so quanti di voi abbiano seguito letteratura inglese della Prof.ssa AnnaMaria Piglionica , e forse è meglio non farlo. Motivo?
Quello che si può notare nel corso delle sue lezioni è l’odio che nutre verso di noi di SDC tant’è che lei non si ritiene costretta ad insegnarci.
Un Prof. ha il dovere di insegnare indipendentemente dalla facoltà. Capisco che magari non saremo tutti bravi nella sua materia, e chi più chi meno presenta delle carenze.
Lei per prima. Perché quello che a lei sfugge è la parola RESPECT (= rispetto).
Se potessi cambiare materia lo farei subito, ma sono anche io obbligata a seguire la sua lezione e non vedo ragione perché debba invitarci a uscire fuori dall’aula, a offenderci, a non seguire sempre (perché la nostra presenza non è gradita), e così facendo non ci ha fornito neanche indicazioni sul programma da portare, i libri.
Tra l’altro chiedendo in giro a quanti hanno dato il suo esame, ho riscontrato che lei chiede anche cose che non fanno parte del nostro programma. E se questo le viene fatto notare, anzitutto ci si gioca l’esame e poi risponde che a lei non importa e che può chiedere quello che vuole.
Quello che voglio dire è che porto il massimo rispetto per i nostri professori, soprattutto per quelli della nostra facoltà che sono persone qualificate e bravissime, ma di certo noi non frequentiamo l’università per essere offesi e trattati come persone che non valgono niente. Ancora non abbiamo una laurea, e di strada ne avremo da farne, ma umanamente non ci manca niente.
Nelle altre università d’Italia questi problemi non sussistono e non vedo perché noi dobbiamo sempre farci riconoscere per le cose peggiori. Tutto ciò è ridicolo.
Cosa bisogna fare per essere trattati degnamente?
Un grazie a tutti
Hillary
Sei grande Anna!
MA DAI!!!! Che cos’è tutto questo moralismo così fuori luogo? Il Prof. Duma ha scelto un programma che dire diverso è riduttivo.. E Burroughs ed Ellis hanno fatto la loro rivoluzione come Orwell o qualche altro illustre! Capisco che tradurre in inglese non sia facile per chi questa lingua non la conosce, ma a questo punto non è la scelta dei brani il problema! Se c’è qualcosa che mi piace di Duma è il suo rifiuto verso la letteratura conformista e piena di “belle” parole, che non ha nulla da togliere ai grandi della Beat! Fossi in voi non focalizzerei in modo così riduttivo l’attenzione verso le parolacce e godrei della letteratura alternativa che ci consiglia il prof.,la quale serba una forte denuncia sociale e motivo di riflessione!!! E fatevi una risata quando leggete queste parole e lasciate l’imbarazzo per altri esami…
io invece credo che anche ciò che ci ha fatto leggere il professor duma possa esserci utile.sono opere che fanno aprire la mente, di autori contemporanei che senza il suo corsoi probabilmente molti di noi non avrebbero mai letto. ok su qualche nozione in più, ma serve anche altro
Anche io sono pienamente d’accordo con quanto avete detto. L’inglese è la lingua ufficiale, soprattutto per noi che ci occupiamo di media e facciamo uso di Pc ed Internet, e quindi in contatto quotidianamente con la lingua inglese.
Credo che non si faccia grammatica perché a priori si dà per scontato che le basi minime sono state acquisite in precedenza anche se saranno in pochi quelli che la parlano perfettamente.
Ritengo comunque che il prof Duma dovrebbe puntare su tutt’altre opere. Nel senso che le parolacce e le parole sconce presenti nelle sue dispense non ci serviranno assolutamente né nella vita sociale né nell’ambito lavorativo.
Alla fine del suo esame non credo di arricchirmi culturalmente,inoltre provoca solo disagio a vari studenti e soprattutto studentesse che in un certo qual modo si imbarazzano a dovere dire dinanzi ad un Prof. determinate cose.
Credo che invece si dovrebbe puntare ad un linguaggio più tecnico che vada dall’economia alla multimedialità in modo da essere preparati per un domani lavorativo.
E se questo non è possibile, si potrebbero tradurre le opere di Virginia Woof, George Orwell e via discorrendo.
Il suo programma credo sia stato scelto per voler dare un’impronta moderna ma secondo me risulta essere solo volgare.
Nonostante ciò credo che comunque basta studiare perfettamente tutto per poter superare l’esame senza ricorrere a lezioni private, anche se non nego che un aiuto “esterno” sia utile per poterlo passare in serenità.
Purtroppo Maria Gabriella ha ragione. Lingua e traduzione inglese per chi non ha mai studiato l’inglese è un esame molto difficile. Non dico che il prof. non sia preparato, anzi trovo che sia molto bravo e sempre disponibile, il problema è che il corso dovrebbe pensare anche a coloro che di fatto non hanno mai studiato la lingua. Io personalmente ho dovuto fare lezioni private per poter arrivare a superare l’esame, mi domando chi non ha la possibilità come potrà superare questo esame? So che la professoressa Colaianni fa dei corsi appositi agli studenti di Lettere, non potrebbero parteciparvi anche studenti di scienze della comunicazione?
La lingua inglese è alla base della comunicazione odierna, ma se nessuno la insegna noi come faremo a comunicare?
Anch’io la settimana scorsa sono stata cacciata come gli altri colleghi dalla prof.ssa Piglionica con l’unica colpa di essere una studentessa di Scienze della Comunicazione. (Quindi tutti noi ci dovremmo vergognare di aver scelto questo corso,per lei.)
Poi come ci sono studenti bravi e intelligenti al corso di Lettere, ci sono anche studenti bravi e intelligenti al corso di Scienze della comunicazione.
Le leggi di uguaglianza sono state approvate da tanto tempo ormai, o sbaglio? Quindi bisogna mettere fine definitivamente a queste forme di discriminazione.
Maria, hai centrato il punto… e cioè che il nostro Corso è pieno di contraddizioni e falle… in primis l’inclinazione alla filosofia troppo spinta per un corso di Comunicazione. Spero comunque che il problema relativo al “rispetto” si risolva!
È vero, la lingua della comunicazione è l’inglese. Ma allora diventa necessario studiare la grammatica inglese e non solo letteratura. Anche il programma del prof Duma prevede letture e traduzioni di testi di scrittori contemporanei dove di grammatica non si impara nulla, essendo pieni di parolacce ed espressioni tipiche americane introvabili anche sui migliori vocabolari…capite che coloro che non conoscono l’inglese (e purtroppo sono tanti), per superare l’esame devono ricorrere a lezioni private a costi pazzeschi…
Attenzione ragazzi.
La ricerca di una sostituzione non è la strada giusta. La lingua ufficiale della comunicazione è l’inglese, e per questa ragione, da un paio d’anni in qua, si era pensato di corredare l’esame di lingua e traduzione inglese tenuto dall’ottimo Duma, con un esame di letteratura angloamericana. Cosa che poi non si è potuta soddisfare se non ricorrendo alla docenza di Facoltà.
Continuo a credere che in tutta questa vicenda la cosa più importante sia una buona preparazione per smentire agli esami i pregiudizi della Collega Piglionica. A questo punto però bisognerà anche intervenire sul piano di studi, almeno a partire dal prossimo a.a.2008-09, che discuteremo martedì pomeriggio in Consiglio Didattico, probabilmente aprendo ad altre lingue e letterature tra quelle previste dall’ambito disciplinare (non solo francese, ma anche spagnolo, ecc.). Ma è bene che sappiate che in fatto di Lingue la Facoltà non naviga in buone acque. L’organico è fermo da alcuni anni e le diverse Finanziarie che si sono fin qui susseguite non hanno consentito il pur necessario turn-over.
A proposito: il Consiglio è aperto a tutti. Si tiene al II p.del palazzo Parlangéli, a partire dalle 16.30. Forse un “conforto” di presenza al vostro unico rappresentante (che però sa ben porre le questioni e le difende bene col suo aplomb inglese) non dispiacerebbe. Del Consiglio del nostro CdL fa parte anche il Vice-Preside della Facoltà, che appartiene allo stesso Dipartimento della collega Piglionica. Pensateci! Buon finale di domenica.
Mi auguro che quel probabilmente si trasformi in un sicuramente, ma penso senza alcun dubbio che sarà così. Spero anche che il 2008 possa essere per la Prof. Piglionica, un anno che pone fine “all’abuso di potere” e al “terrorismo psicologico”, come hanno scritto alcuni studenti, che detiene ormai da troppi anni.