Io sono uno/a di quelli che avevano arricciato il naso quando ci comunicarono che l’esame di Diritto dell’Informazione era stato sostituito con quello di Etica della Comunicazione.«Ma come??!», pensai, «Diritto dell’Informazione dovrebbe essere un esame FONDAMENTALE nel nostro Corso di Laurea!», «se voglio lavorare nel ramo della comunicazione è meglio conoscere le norme giuridiche che ne sono alla base, più che quelle filosofiche!». Tuttavia, non appena cominciai a studiare per l’esame mi fu subito chiara la mia ignoranza in materia, avevo sottovalutato l’importanza dell’ETICA, soprattutto per chi, come me, intendesse lavorare nell’ambito della comunicazione in un futuro prossimo. Il testo di Adriano Fabris mi sembrò così interessante che pensai di aver finalmente trovato il tema da trattare nella mia tesi di Laurea. Pensai, addirittura, che era stato proprio un peccato non POTER frequentare le lezioni dell’esimio Prof. Paolo Pellegrino!!!!!!!!
Forse però, se lo avessi fatto, non avrei pensato le stesse cose, avrei capito che tutte le belle (forse dovrei dire “buone”, visto che parliamo di etica!) parole spese dal Fabris nel suo libro erano riferite ad una “situazione discorsiva prettamente IDEALE” e destinate a rimanere sulla carta. D’altronde Apel e Habermas ci avevano avvisati: riconoscere che ci sono dei principi etici nella comunicazione non significa che questi vengono necessariamente messi in opera! Però mi domando: come può uno stimato professore parlarci di etica, di comportamenti umani moralmente buoni e giusti, di apertura verso l’altro, etc. e poi cadere in una sorta di “auto-contraddizione performativa”(se così posso chiamarla)?? E’ pur vero che l’etica è anche libertà ma, si sa, la libertà di ognuno di noi dovrebbe finire lì dove comincia il rispetto per l’altro.. almeno, questo è quello che mi ha insegnato la mia vecchia maestra delle elementari! Io, però, il rispetto per noi studenti non l’ho proprio visto, così come non ho visto comportamenti corretti!! Ho visto uno stimato professore che mandava tutti a casa perché mal sopportava il caldo di luglio nel palazzo Parlangeli, senza il benché minimo rispetto per tutti coloro che, chiusi in casa a studiare, hanno patito il caldo afoso di questi ultimi giorni. Ho visto uno stimato professore a che interrompeva il discorso perché il cellulare squillava in continuazione senza rispetto per coloro che erano lì per sostenere un esame. Ho visto uno stimato professore che sbadigliava di continuo senza rispetto per chi aveva di fronte!! Ho visto tesine rispedite al mittente per una questione di “maiuscolo/minuscolo” nelle note, senza rispetto per il tempo dedicato alla ricerca. Ho visto sorrisini e battutine volti a scoraggiare noi, autentici deculturati, studenti di una facoltà mediocre….ma soprattutto ho visto un professore che forse così stimato non dovrebbe essere!Questa lettera è per manifestare la mia più profonda delusione nei confronti di chi, anche solo per una questione puramente professionale, dovrebbe essere un modello di riferimento, sì perché l’insegnamento che noi ricaviamo non viene solo dalla miriade di informazioni che ci propinano a lezione o attraverso i testi che ci fanno studiare!! L’insegnamento viene anche dal modo in cui si insegna e, ancora più importante, dal modo di comportarsi concretamente e quotidianamente con l’Altro!! Non so se nell’ambito dell’insegnamento esista una qualche forma di deontologia professionale, non lo so, ma se esiste non viene rispettata! Fiumi e fiumi d’inchiostro sono stati versati per demonizzare internet, la televisione e il resto i mezzi di comunicazione di massa, ma poi è proprio in ambito scolastico/ universitario che non si presta attenzione a tutto ciò! Scarsa attenzione per l’ascoltatore, abuso dei mezzi, mancanza di responsabilità non sono fattori che fanno parte solo del paventato universo mediatico!!Forse Adriano Fabris dovrebbe aggiungere un altro paragrafetto nel suo manuale di Etica della Comunicazione e dedicarlo all’ Etica dell’Insegnamento!!!!!!!!
Mi rincuora aver trovato sostegno in ognuno di voi, anche se,a dire il vero, la cosa è preoccupante: vuol dire che non è una mia questione personale, ma un problema generale!! Spero che tutte quelle parole non siano state scritte a vuoto, spero che qualcosa possa cambiare, spero..!!! Intanto però vi auguro BUONE VACANZE!!!!!!!!!
Io parto per Sharm el Sheik……..alla faccia di…………….!!!!!!!!!!!!!!!
Il fumare in luogo pubblico non è semplicemente una mancanza di rispetto verso gli studenti o gli altri presenti, ma è un REATO punibile con apposite sanzioni pecuniarie. Ma se tutti stanno/stiamo zitti, allora diventa una cosa normale.
Neanche all’esame di economia politica (che sarebbe il più difficile) c’è una media -bocciati alta quanto estetica.
Giustissima ogni osservazione da te fatta… ma fosse solo una questione di moralità di comportamento o di rispetto nei confronti di noi studenti…si sa ,la vita scolastica ce lo insegna sin dal primo giorno d’asilo i professori hanno sempre il coltello dalla parte del manico e di questo usano e abusano per trovare un appagamento morale (.. forse anche sociale…?! ) ma la cosa piu grave,a mio avviso,è l’inesistenza di una gerarchia di voti… mi spiego meglio… non è ammissibile bocciare qualcuno solo perchè come prima domanda non ricorda la data di pubblicazione di un testo.. e se proprio questo dovesse incidere sull’esito dell’esame esiste una gerarchia di voti dal 18 al 30 che dovrebbe essere utilizzata… nel caso di questo esame o sei dentro o fuori.. o bocciato o nella stragrande maggioranza dei casi hai un 25.. dato non dall’effettiva misurazione della tua capacità espositiva,rielaborazione dei contenuti,collegamenti piu o meno corretti tra un’autore e un altro ma assolutamente senza nessuna logica.. almeno se una logica c’è è impercettibile o quanto meno io,come penso molti di voi,nn la riusciamo proprio a vedere!
Lo rivedrò a settembre. E anche molti altri miei colleghi lo rivedranno. ETICA della comunicazione,citando le testuali parole del prof. Pellegrino, “è la disciplina che si occupa di considerare e valutare l’insieme degli atti che costituiscono la condotta (l’agire) dell’individuo”.
L’ ESTETICA invece si pone il problema di essere teoria conseguente, cioè capire il senso,l’aura,il messaggio depositato in un’opera d’arte.”.
Ora vi chiederete perché ho scritto questa differenziazione di termini delle due discipline insegnate dal prof. Pellerino. Bene.Io, come la maggioranza credo, ho riscontrato che durante l’esame di Etica della comunicazione gli argomenti e le domande d’esame non erano inerenti con la disciplina denominata, e mi sa “tanto per cambiar…”, etica. Infatti chiunque si appresti a svolgere l’esame di etica come per “incanto”e che incanto!-sempre ironicamente parlando- si ritroverà a rivivere, per chi l’avesse già sostenuto,oppure a vivere, per chi invece non l’avesse fatto, l’esame di ESTICA. Il libro di Fabris, da portare all’esame non verrà ignorato nel mondo iperunanio di Platone dove c’è l’immagine reale di Pellegrino..nel mondo delle copie invece regnano sovrane domande di estetica..e poi estica …estetica..estetica…estetica…
come dice Fabris, allora, perchè un’etica della comunicazione, se poi etica altro non è che una sorte di bienalizzazione di estetica?
“si tratta di un atto etico. infatti etica è rapportarsi al senso di ciò che può avere senso. certo, anche l’insensatezza finisce per offrire un senso. Ma è un senso che si distrugge come tale”.
Qual è dunque il senso di etica se poi è estetica? …sentimento di impotenza in tutti noi e l’etica di pellegrino altro non è che l’etica disattesa. riuscirà il prof pellegrino a riattivare un comportamento legittimabile moralmente quando tutto sembra ormai deciso?
hai pienamente ragione. è una vergogna! non c’è il minimo rispetto per gli studenti. e poi si parla di etica, di dialogo e di correttezza…
Probabilmente questo post rispecchia lo stato d’animo di decine di studenti che hanno o devono ancora sostenere gli esami del Prof. Pellegrino. Quanti di noi hanno i brividi al sol pensiero di dover sostenere l’esame con lui, non tanto perchè l’esame sia difficile, quanto piuttosto perchè bisogna sperare che il Prof. sia più allegro del solito e non ci sbatta fuori senza aver neanche letto il titolo della tesina! Io non credo che questo sia un comportamento giusto nei nostri confronti.. E vabbene (mica tanto..) “fumarci in faccia”, ma qui il discorso verte su una questione di rispetto fra docenti e studenti e il rispetto Pellegrino non sa neanche dove sia di casa. Naturalmente non pretendo di parlare a nome di tutti, ma c’è una grossa fetta di studenti che riscontra problemi del genere con il docente. é una situazione veramente insostenibile.. I voti che assegna non rispecchiano minimamente gli sforzi fatti per preparare l’esame… anzi, si sofferma unicamente sul titolo della tesina stessa! Io non so se noi studenti possiamo far qualcosa, la mia speranza è che il Preside di Corso legga questi nostri commenti e considerare la situazione.
Il tuo intervento è uno dei più eleganti e sensati che io abbia letto su questo utilissimo ed efficiente blog.
Mi associo pienamente alle tue costruttive critiche ed osservazioni.
S.D.
nn vedo la novità..
GRANDEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!